R e n é      G o s c i n n y



Parigi 14/08/1926 - 05/11/1977
Sceneggiatore e disegnatore.

Il padre era nato a Varsavia, sua madre era originaria di un piccolo villaggio dell’Ucraina, abitato da comunisti ebrei e che sarà cancellato dalle cartine geografiche. Nato a Parigi, René passa la sua infanzia in Argentina, fra Buenos Aires e la Pampa, dove il padre trova lavoro come chimico.

Nel dicembre 1942 vuole iniziare una carriera artistica, ma la morte del genitore una settimana dopo il suo diploma di maturità lo costringe ad iniziare a lavorare da subito come sotto aiuto contabile in una fabbrica di recupero gomme, nominata La Fata.

Dopo un avvio non proprio promettente, inizia a 17 anni a lavorare come apprendista disegnatore in un’agenzia di pubblicità in Argentina.

A 19 anni parte per conquistare l’America, e più precisamente gli Studi Walt Disney, dopo che nell’ottobre 1945 riceve una lettera di uno zio forse troppo ottimista, che lo invita a New York. Divenuto subito disoccupato, non incontra mai Walt Disney, ma capita per caso nella banda del futuro “MAD”, di Harvey Kurtzman, Jack Burton Davis e Will Elder e si sente subito molto meno solo: l’humour anglosassone coincide perfettamente con la sua visione delle cose. Riesce comunque a sopravvivere lavorando come interprete in una società di import export marocchina.

Dovendo partire per il servizio militare americano, ma avendo ancora la cittadinanza francese, decide di tornare in Francia. Adempiuto il servizio, torna a New York, ma si trova senza lavoro, ed è sostenuto dal magro stipendio della madre che nonostante tutto lo convince a non lasciare la strada artistica.

Nel 1948 diventa disegnatore in uno studio dove lavorano, fra gli altri, i già citati Harvey Kurtzman, Will Elder e John Severin.

Incontra Morris a New York.

Prima di arrivare a Parigi, si reca a Bruxelles (dove successivamente conoscerà Charlier) dietro invito di Georges Troisfontaines, conosciuto in America qualche tempo prima, il quale non si ricordava neanche chi fosse Goscinny, ma mosso un po’ da pietà, gli offre un impiego. Il suo primo fumetto, “Dicks Dick” verrà pubblicato su quotidiani belgi, quali La Wallonie e Jeannot, nonostante Troisfontaines provò per più di un anno a piazzarli sul mercato. Uno dei primi incarichi di Goscinny è di recuperare delle tavole disegnate da un certo Uderzo a Parigi, all’agenzia World Press, di cui dirigerà l’ufficio parigino creato nel 1951. Ed e’ cosi’ che conobbe Uderzo e prese il via una delle migliori intese della storia del fumetto.

Agli autori dell’epoca, essendo pagati non troppo regolarmente, si impone lo stakanovismo nei lavori. Goscinny, che ha capito che il suo talento si evidenzia meglio nella sceneggiatura che nel disegno, mette in piedi una selva di fumetti.

Dal 1952 abbandona il disegno per consacrarsi alla sceneggiatura. Inizia con Spirou, con “Belles histoires de l‘oncle Paul”, illustrate da Eddy Paape e Pierre Dupuis, dal 1955 con Lucky Luke di Morris (che dal 1968 viene pubblicato su Pilote). Nel 1956 con Jijé “L’or du vieux Lender”, un episodio di “Jerry Spring”, famoso western. Dal ´53 al ´55 collabora anche alla rivista Moustique, specializzata nei programmi radiofonici e poi televisivi. Fa qualche raro disegno e più che altro scrive diverse novelle poliziesche, talvolta sotto pseudonimi, quali René Maldecq, René Macaire, Jacob, ecc.

Per tutta la durata degli anni 50 scrive un gran numero di sceneggiature: “Junior” per Uderzo dal 1954 al 57, e sempre Lucky Luke fino alla sua morte.

Sotto lo pseudonimo di Agostini, Goscinny scrive diverse storie del “Petit Nicolas”, disegnate da Sempé dal 1956. Nello stesso anno entra anche nel giornale Tintin scrivendo alcune storie complete come “Mottie la marmotte” con J. Angenot, “Le professeur est distrait” con Albert Weinberg; inoltre crea o riprende diversi eroi, come “Strapontin” per Berck, “Prudence Petitpas” per Maurice Maréchal, “Modeste et Pompon” per Andrè Franquin, le “Capitaine Bibobu” di cui è anche il disegnatore, nel 1955 e nel 1956 nel Risque-Tout, “Pistolin” per Hubinon dal 1955 al 1958.

È sempre nel 1956 che si produce una frattura irreversibile con la World Press: Goscinny, Charlier e Uderzo, desiderosi di promuovere questo mestiere di fumettisti che ancora non è, redigono una “calda” Carta dei Disegnatori, che permette loro di trovarsi sul marciapiede dall’oggi al domani, e sulla lista nera di tutti gli editori, Dupuis e Troisfontaines in primis. Capitano per caso su un certo Jean Hébrard, che ha appena ereditato un grande caffè vicino alla Borsa di Parigi e fornisce loro i fondi necessari per la creazione di Edifrance, una piccola società di stampa. È sotto la doppia paternità di Edifrance e Radio-Luxembourg che nasce Pilote, il 29 Ottobre 1959. Goscinny condivide la redazione in capo con Charlier e firma con Uderzo il primo episodio delle avventure di Asterix.

Continua a lavorare creando “Lili Mannequin” per Will nel 1957 nel Paris-Flirt, “Oumpah-pah” per Uderzo nel 1958, per Godard sceneggia nel 1959 alcune tavole di “Pipsi” pubblicate nella rivista Vaillant. Parallelamente dal 1957 collabora con Paris-Flirt (“Gaudeamus”) e Jours de France “La Fée Aveline” per Coq nel 1960.

Nel 1961 Pilote è in grosse difficoltà finanziarie, e viene acquistato da Georges Dargaud, per il simbolico prezzo di un franco. C’è l’idea di farne una rivista “yé yé”. Ma le cose non funzionano troppo, e Goscinny viene incaricato come redattore capo del giornale. Il che non gli impedisce di creare nuove storie, come “Les divagations de Monsieur Sait-Tout” con Martial nel 1961, “La Potachologie illustrée”, con Cabu nel 1962, “Les dingodossier” con Marcel Gotlib nel 1965, e la “Fôret de Chênebeau” con Mic Delinx nel 1966, ma si tratta di una ripresa di un fumetto pubblicato nel 1961 in Jacqueline, la rivista pubblicitaria della rivista J.

Nonostante tutto questo trova il tempo di lavorare per la rivista Record. Per Will, immagina le peripezie di “Record et Véronique”, e nel 1962 per Jean Tabary fa nascere il califfo “Haroun El Poussah”, che si farà usurpare il posto di star dal suo gran visir, l’abominevole Iznogoud, le cui avventure continueranno dal 1968 su Pilote.

Alcuni anni più tardi crea il personaggio “Il signor Spaghetti”, disegnato da Dino Attanasio, e scrive diverse battute per Bob de Moor (“Monsieur Tric”), Tibet (“Globul le martien”, “Alphonse”, e un episodio di “Chick Bill”), Uderzo (“Poussin et Poussif”) e Raymond Macherot (“Le Père la houle”).

Nel frattempo, senza la minima promozione, di bocca in bocca il piccolo gallo ha conosciuto un irresistibile ascesa: nel 1965, il primo satellite francese è stato battezzato Asterix, e qualche anno più tardi gli albi sono tradotti in 28 paesi, senza contare l’esperanto e il latino.

Mentre il boom di Asterix scuote il fumetto, facendolo passare dallo status di malattia infantile a quello di arte rispettabile, Goscinny, che non ha rivali nel riconoscere e coltivare i talenti, fa di Pilote un laboratorio di creazione dove sboccia il nuovo fumetto, con Gotlib, Cabu, Tardi, Giraud, F’Murr, Bilal, Philippe Druillet, Claire Bretécher, Fred, Jean Solé, Pierre Christin, Jean Claude Mézièrs, Nikita Mandryka, Jean Marc Reiser e tanti altri.

Nel maggio 1968 la contestazione comincia a penetrare anche in Pilote. Alcuni disegnatori, i quali gli devono nonostante tutto molta riconoscenza, non sopportano alcun dirigismo e mettono in discussione anche la sua funzione di redattore capo. Goscinny, amareggiato e deluso, decide di lasciare il “suo” giornale nel 1974. Diventa allora direttore del mensile Lucky Luke, continuando le sue attività di sceneggiatore (Lucky Luke, Asterix e Iznogoud).

Prima di lasciare pubblica su Pilote le indimenticabili pagine di attualità, e anima su Europe 1 “Il fuoco di campo della domenica mattina”, con Gébé, Fred e Gotlib.

Nel 1972, dopo la partenza del trio Gotlib - Bretécher - Mandryka per l’”Echo des Savanes”, offre la redazione in capo del giornale a Guy Vidal.

Nel 1974 crea con Uderzo e Georges Dargaud gli Studi Idefix, che danno la nascita a “Le 12 fatiche di Asterix” nel 1976, mentre esce il 23esimo albo di Asterix, stampato in 1.300.000 copie.

Goscinny aveva una marea di progetti: le edizioni, la televisione (nonostante la sua “atmosfera di ufficio postale in fallimento”) e soprattutto il cinema.

Sceneggiatore dell’irresistibile “Viager”, realizzato nel 1971 da Pierre Tchernia, si entusiasma per questo diverso modo di far ridere, perché era la sua vocazione. Ma la storia si ferma il 5 novembre 1977, mentre l’équipe degli Studios Idefix lavora sulla “Ballata dei Dalton”, perpetuando il suo sogno più vecchio: dopo tutto, era partito in America per conquistare gli studi Walt Disney...

Sono disponibili anche due interviste con Goscinny.

Nella prima egli racconta come e’ diventato sceneggiatore e come lavora per scrivere i testi di Asterix, nella seconda riportiamo il suo racconto di quando era giovane, un’intervista sui personaggi Dalton della serie Lucky Luke e altre notizie sparse.

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