Asterix di René Goscinny e Albert Uderzo


Asterix: il satellite

Asterix il Gallico Satellite Francese BIP! BIP! BIP! BIP!
(estratto di un articolo pubblicato su Pilote)

E’ con questo nuovo grido di guerra che, in novembre, Asterix il gallico, l’eroe più famoso e valoroso di Pilote, si è lanciato alla conquista di quel cielo che un tempo ha temuto che gli crollasse sulla testa!

Per l’occasione ha barattato le due maestose ali del suo elmetto con quattro antenne telescopiche assai più funzionali; e al posto della pozione magica di Panoramix ha adottato la navicella “Diamant” (messa a punto da Attali, moderno druido di Saint-Médard-en-Jalles) che lo ha catapultato nello spazio.

Asterix, il nostro Asterix, ha infatti prestato il suo nome ad A1, il primo satellite artificiale francese. Sono stati gli stessi tecnici che l’hanno realizzato a battezzarlo così: un grande onore questo, per Goscinny e Uderzo, i celebri padri del piccolo gallo; e anche per Pilote (Mâtin, quel journal!) dove tutti, dal caporedattore all’addetto delle pulizie, sono orgogliosi della cosa come se fossero stati messi loro stessi in orbita: per la gran gioia nessuno tocca più terra bensì volteggia per i corridoi; e nessuno parla più, per lo stupore, ma comunica emettendo dei bip, bip, bip, bip...

A1, o meglio, “Asterix”, è una capsula di 39 Kg cinta da anelli concentrici neri, costruita dalla ditta MATRA per l’Aeronautica militare (ecco spiegato il motivo del suo codice di identificazione). Come il suo padrino gallico, A1 ha il compito di aprire la strada. Non certo alla tribù di Abraracourcix, bensì a tutta la famiglia delle navi spaziali francesi, una famiglia che promette d’essere numerosa.

La Francia, oggi, si sta veramente avviando alla conquista dello spazio, ha davanti a sé un lungo cammino da percorrere, ma già lo affronta sotto i migliori auspici, quelli di un piccolo gallo che non ha paura di niente e di nessuno. Ciò permetterà un giorno agli storici della cosmonautica francese di iniziare il loro racconto con le immancabili parole: “I nostri antenati galli...”

Articolo riportato nell‘albo gigante che celebra il trentacinquesimo anniversario di Asterix, pubblicato in Italia nel gennaio 1996, per i tipi della Arnoldo Mondadori, dalle edizioni Les Editions Albert René, Goscinny-Uderzo, Traduzione di Alba Avesini, Lettering di Giorgio Vaccaro.

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