Asterix di René Goscinny e Albert Uderzo

Film - Approfondimenti

Vediamo alcuni cartoni animati un po’ più in dettaglio:

Asterix il gallico.

Il primo film di Asterix esce in Francia alla fine del 1967, poco prima di Natale. Per alleviare l’attesa in coda davanti al cinema, i produttori ingaggiano un (finto) druido che distribuisca un po’ di pozione magica ai bambini. Il film è di fatto un successo, ma la cosa non finisce qui: qualche mese dopo esce in Germania, e lì, tra i tedeschi, supera i traguardi raggiunti dal grande Disney.
Il film ha una sua storia: prodotto dall’editore Georges Dargaud all’insaputa dei due autori (incredibile ma vero!), fu destinato sulle prime ad una fruizione televisiva, e in quest’ottica tanto Goscinny quanto Uderzo alla fine si erano lasciati convincere. Poi invece... con Asterix non si sa mai dove si va a finire, e da cartone animato per il piccolo schermo, realizzato senza il benestare degli autori, ”Asterix il gallico” è diventato un successo del grande schermo.
La storia ricalca in modo pressoché identico, con minime variazioni di dialogo, il primo e omonimo albo delle Avventure di Asterix. Anche in questo caso la grafica non è delle migliori, bensì un po‘ rozza e grossolana. La descrizione però di come Asterix beffa i romani, in diverse occasioni, resta comunque estremamente comica ed efficace.

Asterix e Cleopatra

Di concezione più elaborata e ideato dai due autori, questo secondo lungometraggio richiese molto lavoro. Desiderando fare del suo meglio, armatosi di carta e penna il disegnatore si dedica, assieme al suo complice, alla stesura dello storyboard, la traccia del piano dell’opera, il che permette ai due di analizzare una scena dopo l’altra fin nei minimi particolari. Albert Uderzo fa lo schizzo di ogni personaggio per determinarne la posizione nelle varie inquadrature: piano medio, secondo piano, panoramica, primo piano; René scrive i dialoghi... comunicando a mezze parole i due mettono in piedi un ”cantiere” dal quale esce nel 1968 un film che trent’anni dopo, e nonostante i difetti dovuti ai mezzi tecnici di allora, sprizza ancora humour da tutte le parti.
Anche questo cartone animato non presenta sostanziali differenze dall’albo originale da cui è tratto, fatta eccezione per i due pezzi cantati già citati. Goscinny e Uderzo qui fanno ampio e totale uso delle possibilità comunicative offerte da questo mezzo, approfondendo e integrando i giochi di parole e le battute solo abbozzati nell’albo originale e non approfonditi per mancanza di spazio, rendendo quindi il tutto più godibile e divertente.
La grafica è decisamente migliorata e si attesta ad altissimi livelli, tenendo conto, come già detto, della situazione tecnica di quegli anni.

Asterix e la grande guerra.

La storia è presa dagli albi ”Il duello dei capi” ed ”Asterix e l’indovino”.
Partiamo dal secondo. In questo albo Panoramix è assente perché assiste ad una riunione di druidi nella foresta dei Carnuti. Per il film, prendete la stessa storia, ma questa volta Panoramix scappa ad un attacco dei romani grazie ad un colpo di menhir di Obelix, che lo prende in pieno nella capoccia e subisce un’amnesia, esattamente come nel ”Duello dei Capi”.
Ma dal momento che l’indovino è un satiro delle superstizioni e dei ciarlatani, e che il ”Duello dei capi” è l’occasione per non prendersi sul serio, il film diventa solamente un cartone animato d’avventura che tende al tragico (tirate fuori i vostri fazzoletti) ma dove tutto fortunatamente finisce bene (ovviamente!).

Asterix e la sorpresa di Cesare

La storia del cartone animato è presa dai due albi ”Asterix Gladiatore” e ”Asterix Legionario”.
Cesare, per il suo trionfo, vuole dei regali da ”tutte” le sue province. Un decurione va allora in Gallia e rapisce Falbalà e Tragicomix, inviandoli alla legione di Condate, da dove sono in seguito mandati in Africa.
Subito avvisati, i galli iniziano delle rappresaglie verso i romani e Asterix e Obelix si arruolano nella legione e partono alla ricerca dei due galli amici. Arrivano in Africa per scoprire che questi ultimi sono scappati dal campo romano per essere subito dopo catturati da una carovana di mercanti di schiavi, venduti a dei romani, e nel finale gettati nell’arena dei leoni da Caius Obtus per il trionfo di Cesare.
Asterix e Obelix partono quindi per Roma. A Roma Asterix perde la sua borraccia di pozione magica e viene catturato, ma viene liberato in tempo da una morte certa da Obelix. I due si fanno ingaggiare allora come gladiatori e si ritrovano gettati fra i leoni con Falbalà e Tragicomix, ancora senza pozione magica, ma Idefix riesce a recuperare la borraccia e a portarla in tempo ai nostri eroi.
Anche qui, purtroppo, si fa più attenzione all’aspetto emozionale e alle situazioni tragiche piuttosto che a concentrarsi sulla commedia.

Asterix conquista l'America

Asterix ha già vissuto per sei volte l’avventura cinematografica e l’ultima in ordine cronologico risale al 1989, con ”Asterix e la grande guerra”. Ogni film ha la sua storia, ma quella del settimo è un’epopea! Già presente sugli schermi d’oltre-Reno, il nuovo lungometraggio è uscito nei principali paesi europei nella primavera del 1995. Può sembrare strano che Asterix si mostri ai Goti prima che ai Galli o ai Celti. Ma la ragione è semplicissima: il settimo film di Asterix è stato interamente prodotto da Jurgen Wohlrabe a Berlino. Negli studi situati nell’ex Berlino Est, oltre la porta di Brandeburgo, il nuovo Asterix nasce da una collaborazione internazionale tra animatori di ogni nazionalità capitanati da G. Hahn, che ne ha scovati persino alla periferia di Montreal, e li ha destinati a disegnare pazientemente tutte quelle figure intermedie che compongono ogni fase del movimento. Il titolo dell’opera, ”Asterix conquista l’America”, dichiara apertamente gli intenti della produzione. Si sperava che questo nuovo film permettesse finalmente ad Asterix di metter piede nell’America del Nord, ultimo territorio (ad eccezione del Quebec) i cui abitanti ancora resistono allo spirito gallico, ma purtroppo i risultati sono stati deludenti, sotto questo punto di vista.
Esperti e semplici appassionati sappiano che Albert Uderzo in persona, per salvaguardare l’uniformità con gli albi a fumetti, ha collaborato attivamente alla stesura dello storyboard.

In tutti questi casi si può parlare a ragione quasi di “controkolossal”. Le creazioni animate di Goscinny e Uderzo sono delle opere dove penne, pennini e pennelli lavorano assieme proprio per rovesciare le regole di una convenzione - fattasi sacrale attraverso le stagioni e i divi - che ci ha abituati un po’ tutti a guardare la Storia con occhi male orientati. Volenti o nolenti. Il contributo eversivo di questi film potrà forse apparire modesto, di scarsa incidenza o un minimo contraddittorio rispetto all’ufficiale, ma è pur sempre vero che i diretti destinatari non siamo noi adulti, ma il pubblico giovane. Un pubblico che sicuramente con pochi peli sulla lingua e tanta voglia di buttare nel cestino le false icone di troppi testi celebrati.

 

Il vero film vero

E’ uscito (inizio 1999) un "vero" film di Asterix, ossia con attori in carne e ossa. Il film è diretto da Claude Zidi, prodotto da Claude Berri (lo stesso de ”L’orso” e ”Jean de Florette”) con nei ruoli principali Gérard Depardieux in Obelix, Christian Clavier in Asterix e Laetitia Casta nel ruolo principale femminile.
Questo tentativo francese di riportare su celluloide l’eroe nazionale dei fumetti francesi per antonomasia, potrebbe anche essere visto come il tentativo di vincere, se non la guerra, almeno la battaglia ingaggiata contro lo strapotere di Hollywood nei cinema francesi. I mezzi messi in campo sono notevoli, con circa 280 milioni di franchi francesi (42,6 milioni di Euro), mentre la media per i film francesi è di circa dieci volte inferiore. Questa eroica battaglia di Asterix e dei suoi compagni galli contro l’imperialismo romano (se così si può chiamare), è diventata una facile metafora per quello che Le Monde ha chiamato ”la battaglia contro l’imperialismo del cinema americano in Francia”, aspetto quasi vitale per la cultura francese.

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