Asterix di René Goscinny e Albert Uderzo

Articoli dalla stampa Americana

A triumphant Asterix conquers France again

By Charles Trueheart

Washington Post Foreign Service
Friday, October 11, 1996; Page A27

Il gruppo di Asterix è estremamente noto e riconoscibile qui (in Francia), come lo sono i personaggi Disney in America. Ci sono stati cartoni animati di Asterix, ed è stato anche prodotto un film dal vero, con Gérard Depardieu. I protagonisti sono ovviamente disponibili anche in molteplici forme di merchandising. Per gli insaziabili c'è anche il sito Internet ufficiale (più diversi di sostenitori).

A giudicare dal numero di lingue e dialetti in cui è stato tradotto, le avventure di Asterix vanno a gonfie vele, tranne che negli Stati Uniti, dove le vendite restano scarse. Questo può essere dovuto al fatto che i giochi di parole e le battute sono riconoscibili solo per coloro familiari con il francese e il latino. Il bardo del villaggio si chiama Cacofonix [Assurancetourix in originale e italiano, N.d.R.], il piccolo cane Idefix [idea fissa, N.d.R.], gli accampamenti romani vicini sono Laudanum, Aquarium, Babaorum, un dessert [e Petibonum, N.d.R.], le truppe di legionari esclamano cose come "ipso facto!"

Molta attenzione è dedicata al mangiare, con il druido Panoramix che si affanna con ingredienti per migliorare il gusto della sua bevanda, piuttosto che alle proprietà magiche della stessa. Le donne? Beh, non ce ne sono moltissime nella Gallia di Uderzo, e quelle che ci sono sembrano completamente ispirate a Barbie.

"Se le disegnassi come disegno gli uomini, beh, sarebbero orribili!", ha dichiarato Uderzo in una intervista.

Commento

Onestamente non mi stupisce che in America Asterix non sia riuscito a sfondare (praticamente unica nazione del mondo cosiddetto Occidentale). Questo articolo si commenta da solo, a questo proposito.

Se fosse vero che le battute sono riconoscibili e hanno un senso solo per coloro impregnati di francesità e latinità, non si spiega come questo fumetto abbia fatto a raggiungere vette di successi incredibili in quasi tutti i paesi del mondo, la cui maggioranza di sicuro non è situata geograficamente e culturalmente in area europea o addirittura francese.

L'aspetto più interessante di Asterix è appunto la capacità di essere venduto anche all'estero. Sarebbe facile spiegare il successo di Asterix in Francia (come vorrebbe far intendere il giornalista del Washington Post), poiché tutti bene o male si identificano nel piccolo villaggio gallico; ancora plausibile la spiegazione che anche in altri stati europei, in particolare in Germania e Italia, il successo della saga sia enorme, ma si tratta giustamente di paesi che hanno una tradizione storica e culturale che si riallaccia alle trame di Goscinny, ma come spiegare il successo incredibile anche in paesi e culture ben lontane dalla nostra? Giappone, Cina, Sud America... insomma, oltre 70 lingue nel 1995, all'uscita del libro "Complete Guide to Asterix" (di Peter Kessler, 1995, Hodder), ma sembra oggi più di cento contando dialetti, lingue morte ed esperanto!

Questo aspetto evidentemente non viene preso in considerazione dal giornalista. Gli esempi che cita, i nomi gallici che fanno riferimento a qualcosa, tradiscono appunto questo suo ragionamento, perché il più delle volte i nomi dei personaggi sono stati cambiati per adattarli alle espressioni o ai giochi di parole del paese di esportazione, per cui se è vero che Assurancetourix ha un senso solo in francese ("assurance tous risques": assicurazione contro tutti i rischi - ed in effetti... - ma ci sono altri riferimenti sui nomi ed elementi culturali presenti nel fumetto), la traduzione in inglese non rende il gioco di parole, ma rende comunque una delle caratteristiche in questo caso del bardo, quella di essere appunto "cacofonico".

E' incredibile la capacità e la versatilità della lingua francese così abilmente manipolata dalla fervida mente di Goscinny nel creare nomi di personaggi che ricordano frasi, concetti o parole straniere. Si faccia attenzione ad ogni nome dei personaggi. Quelli romani per noi sono forse più facili, e per cogliere tutti quelli francesi è opportuno conoscere la lingua, ma uno dei più belli, è secondo me Iznogoud, il personaggio negativo di un'altra serie creata da Goscinny, che deriva dall'inglese "it's no good".

Charles Trueheart, a dispetto del suo cognome, non è nemmeno molto onesto, primo perché dimentica il nome di uno dei quattro accampamenti, e secondo perché si vede benissimo che non ha letto probabilmente nessun numero intero, ma solo la prima pagina del primo albo, dove una pattuglia di legionari che cerca di bloccare Asterix esclama appunto questa frase in latino più un paio di altri giochi di parole. E' indubbio che questa citazione latina ha senso (forse!!) solo per chi conosce il latino, ma anche nel caso in cui venga riportata la traduzione in calce alla pagina (come avviene in tutti gli albi in lingua tedesca, per esempio), si tratta visibilmente solo di un espediente di Goscinny per prendersi gioco dei romani, e il fatto di non comprendere la traduzione letterale della frase, a mio avviso, non inficia certo il piacere della lettura.

Il druido Panoramix fa tutto tranne che fare attenzione al mangiare (di questo si occupano le donne nel corso dei banchetti finali).

Se Beniamina, Ielosubmarine e le poche altre donne presentate sono ispirate a Barbie, mi viene il dubbio che le Barbie americane siano diverse da quelle nostrane. E' evidente che il giornalista si riferisce alla moglie di Matusalemix, ma si tratta di un'eccezione, come anche i lettori "medi" ossia che non hanno letto tutti gli albi, sanno benissimo... tranne evidentemente questo occasionale lettore americano. Bisogna dire comunque che le donne hanno un ruolo non indifferente nella storia "Asterix e l'indovino", oltre che nella più ovvia "La rosa e il gladio" .

 

Questo è un estratto di un altro articolo del Washington Post.

Il Topolino di Francia

L'artista Albert Uderzo e lo sceneggiatore René Goscinny crearono una serie patriottica di atmosfera storica, Asterix, che divenne subito famosissima. Il personaggio principale e il suo grasso (no! robusto) amico Obelix, vivono circa nel 50 a.C. in un piccolo villaggio da qualche parte nella Gallia Transalpina. Con l'aiuto della pozione magica del druido Panoramix, la quale dona una forza sovrumana, il villaggio e i suoi abitanti restano sempre e comunque vittoriosi sulle legioni romane, nonostante il grosso disappunto di Giulio Cesare. Asterix è piccolo e furbo, Obelix è più ingenuo ma forte, poiché cadde nella pentola della pozione magica quando era un bambino. Il druido è saggio e il capo del villaggio è frustrato perché non ha veri doveri. Fra le personalità e i personaggi di maggior spicco, si deve menzionare il bardo Assurancetourix, che ha una voce insopportabile, che fa diventare il latte acido, fa piovere, e altre prodezze.

Asterix è sia ben scritto che ben disegnato. La quantità di piccoli dettagli è fin talvolta eccedente e traboccante. Soprattutto le viste panoramiche delle antiche città, come Roma, Atene o Alessandria, rendono la sensazione della realtà storica più forte che in qualsiasi altro mezzo di comunicazione stampato. Il lavoro alle spalle necessario per una tale riuscita, deve essere stato enorme. Grazie anche a tutto questo la serie continua a produrre consensi, e talvolta è pure incredibilmente divertente.

Dopo la morte di Goscinny, Uderzo ha fatto qualche albo da solo, ma non ha mai raggiunto i livelli della serie di quando lavorava in tandem con il compagno. Le legioni romane sono state sbatacchiate e le navi dei pirati affondate fin troppe volte. Ciò nonostante, per me gli ultimi albi hanno attraversato la sottile linea dell'essere così troppo ben disegnati, da aver perso qualcosa del successo della serie originale.

Commento

Non si tratta dello stesso giornalista dell'articolo qui sopra, questo è chiaro. Personalmente mi trova d'accordo praticamente su tutto, è una buona e sintetica presentazione di questo fumetto.

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