Titolo originale: "Denei Shojo - Video Girl Ai" (tr. lett. "La ragazza del videoregistratore. - Video Girl Ai").
Provenienza: Giappone.
Pubblicazione originale: serializzato in 116 episodi da 18 pagine sulla rivista settimanale Weekly Shonen Jump della Shueisha a partire dall'aprile 1990. Poi raccolto in 12 volumetti di lusso. B/N.
Edizione italiana: 17 volumetti (formato 11,5x17,5 cm, 136 pp. dal n.1 al n.16, 168 pp. il n.17) editi dalla Star Comics sui nn.1-17 del mensile Neverland (dall'aprile 1993 all'agosto 1994). Traduzioni: Simona Stanzani. Lettering: Sabrina Daviddi.
Reperibilità: Buona, a causa del fatto che i numeri di Neverland in questione vengono regolarmente ristampati, anche se senza indicazioni di sorta. Entro il 2000 è inoltre prevista (sempre per la Star) una ristampa integrale in formato deluxe.
Prezzo: ogni volumetto indica un prezzo di copertina di L. 3.000 (tranne l'ultimo, che è uscito a L.3.500). è verosimilmente probabile, però, che i prezzi siano aggiornati dai rivenditori allo standard attuale di L.3.500 per tutti i volumetti. La spesa complessiva per l'intera opera si aggirerebbe quindi sulle 60.000 lire.
Gli episodi: ecco i titoli di tutti i capitoli del fumetto, elencati volume per volume.


La storia

Yota Moteuchi è uno studente liceale di 16 anni che, a causa della costante sfortuna nei rapporti con l'altro sesso, viene soprannominato da tutti "Motenai Yoda", ossia "senza donne" (un gioco di parole ottenuto leggendo gli ideogrammi che compongono il suo nome in modo diverso).
Un'ulteriore delusione lo attende nel momento in cui la sua bella compagna di classe Moemi Hayakawa (di cui è innamorato al punto da sognarla tutte le notti) gli confida di provare una grande attrazione per il migliore amico di Yota, Takashi Niimai, al contrario molto apprezzato dalle ragazze della scuola. Moemi decide di farsi forza per vincere le sue insicurezze: ma quando, spronata proprio dal sensibile e altruista Yota, trova il coraggio di dichiararsi a Takashi, questo la respinge con decisione, pensando di rendere un favore all'amico.
Rincasando sconsolato per tutta la situazione (e più triste per il cuore infranto di Moemi che per il proprio), Yota s'imbatte in un videonoleggio mai notato prima: il Gokuraku Club (ovvero, il "Club Paradiso"). Incuriosito, vi entra e, all'interno del negozio deserto, scorge una videocassetta la cui copertina raffigura una ragazza molto dolce e carina. "Io ti consolerò - Ai Amano" sono le parole riportate sul video (e "Ai", che pare essere il nome della ragazza, significa "amore"); il vecchio gestore che compare all'improvviso informa uno Yota sospeso tra sogno e realtà che quello in cui si trova è un luogo speciale: solo i puri di cuore, coloro che si preoccupano per gli altri prima che per se stessi, possono accedere al Gokuraku e ottenere la tessera per il noleggio.
Tornato a casa con la cassetta di Ai, Yota, seppure un po' dubbioso, proverà a farsi consolare dalla graziosa biondina del video, solo per scoprire che la ragazza che sembra rivolgersi proprio a lui parlando attraverso i fruscii delle scariche statiche (il suo videoregistratore è infatti danneggiato), è in realtà qualcosa di alquanto speciale.

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E la conferma arriva entro breve: tra una grande esplosione di luce e un crepitare di energia elettrica, Ai fuoriesce dal video e si materializza proprio lì accanto a lui. Agli occhi di un incredulo Yota si presenta una Video Girl in carne e ossa, creatura tecno-fiabesca deputata a consolare chi subisce una delusione d'amore. Ma il video rotto ha causato qualche piccolo problema, e la sedicenne Ai non si rivela affatto tenera e servizievole come appariva sullo schermo, ma un vero e proprio tornado scatenato!

Si sviluppano quindi le agrodolci vicende del rapporto tra Yota e Ai, e del tentativo di quest'ultima di fare in modo che la bella Moemi s'innamori del suo imbranato protetto. Nel lungo procedere degli eventi s'inseriranno altri personaggi, come la deliziosa Nobuko, anch'essa innamorata di Yota, e la dura e disincantata Natsumi, amica d'infanzia del protagonista.

E infine, si porrà il problema fondamentale: può una Video Girl (la cui durata nel tempo è limitata dalla riproduzione del nastro della videocassetta che la contiene, e dopo tre mesi è destinata a svarire) innamorarsi di un essere umano?
E il misterioso creatore delle Video Girl, il luciferino uomo con l'impermeabile che compare di quando in quando e sembra guardare con ostilità alla sua creatura ribelle (tanto da inviarle contro un'altra Video Girl di nome "Mai", "odio"), chi o cosa è in realtà? E quali sono le sue intenzioni nei confronti di Ai?


Le note

Commedia romantica che ha segnato gli anni '90, Video Girl Ai è uno dei manga più conosciuti e apprezzati in Italia. Lo stile di Katsura ha raggiunto il suo apice proprio in occasione di quest'opera, per la quale, a quanto si dice, fu aiutato da altri valenti membri del
suo studio K2R (chiamato così per via di una particolare traslitterazione dello stesso nome Katsura).
Nel bene o nel male Katsura rimarrà segnato da questo episodio fondamentale della sua carriera, il cui successo cercherà in seguito di bissare, senza tuttavia più riuscirci.

Il manga ha avuto un breve sequel (visto in Italia su 3 volumetti Star Comics pubblicati su Neverland 18-20) ambientato alcuni anni dopo e intitolato Video Girl Len. Tra le pieghe della storia della nuova Video Girl, abbiamo modo di rivedere alcuni personaggi della prima serie, a partire da uno Yota ormai adulto, divenuto professore di disegno.
La Star ha pubblicato anche l'episodio pilota Video Girl, pubblicato dalla Shueisha nel 1989 e inserito nel n.18 di Neverland.

Da Video Girl Ai è stata tratta una serie animata composta di 6 OAV da 30 minuti l'uno (realizzati nel 1992 per la regia di Mizuho Nishikubo), che però giungono a coprire solo fino agli avvenimenti del terzo volumetto italiano (fino cioè all'episodio 18, La Scala di Vetro) e risultano molto meno interessanti qualitativamente (pur mostrando, come intermezzo, lo stesso Katsura che parla della sua creazione).

Di prossima uscita in Italia per le Kappa Edizioni è inoltre il romanzo di Video Girl Ai: scritto da Katsura con la collaborazione dello scrittore Sukehiro Tomita, si compone in realtà di tre distinti racconti (dei quali il più interessante vede recarsi al Gokuraku un cliente un po' insolito: una ragazza!), aventi tre diverse Video Girls come protagoniste, tra apparizioni di personaggi conosciuti e alcune parti di illustrazione e fumetto, opera naturalmente dello stesso Katsura.


Il giudizio

Video Girl Ai è una di quelle storie che s'imprimono nella memoria e rimangono nel cuore. Malgrado sia evidente che il suo target originario fosse composto prevalentemente da adolescenti (maschi adolescenti, a giudicare dalla solita vasta sfilata di belle ragazzine che Katsura ci offre), e che non siano assenti alcuni difetti propri del fumettarekatsuriano (l'invadente passione per i toni supereroistici, che affiorano in almeno un'occasione; l'infantile necessità di fornire una spiegazione della componente fantastica; l'insistita sovraesposizione dei particolari anatomici delle protagoniste femminili), Video Girl Ai riesce a superare i suoi stessi confini e ad assurgere a grande celebrazione dei sentimenti più semplici e puri, senza scontata retorica (o almeno senza un'eccessiva dose di scontata retorica) e con rara grazia.

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L'appeal grafico notevolissimo è innanzitutto la dote che salta di più all'occhio: Katsura disegna già in maniera superba, raggiungendo forse il culmine della sua evoluzione e vette fino ad allora ineguagliate di perizia grafica, unita a una buona regia della tavola.
Il suo stile, che fonde l'arditezza delle inquadrature (famose quelle, tra il dolcemente erotico e il maniacale, con le quali esplora i dettagli più "interessanti" delle sue eroine) con un costante rimando ai pensieri dei personaggi, consente un certo livello di introspezione (per quanto poco naturale e molto forzata), suscitando un forte sentimento di vicinanza con i protagonisti della storia.
La focalizzazione, fin dall'inizio impostata internamente a Yota, introdotto come narratore in prima persona, si sposta via via (talvolta anche in maniera un po' imprecisa) attraverso i vari personaggi, cogliendo palpiti ed emozioni ora dell'uno, ora dell'altro.
Se è vero che questo procedimento a volte sfugge un po' di mano a Katsura e viene spinto all'eccesso di un'improbabile costante autoanalisi (cfr. "Video Girl Freud", in calce), l'impressione generale che rimane è comunque quella di aver vissuto al fianco dei personaggi.

Partendo da un inizio tipico per le storie di questo tipo, si passa per un periodo vagamente scanzonato ma divertente in cui il rapporto tra Yota e Ai è svolto all'insegna degli stilemi classici della commedia fantastico-sentimentale (Oh, mia dea! di Kosuke Fujishima essendone un esempio trai più classici): Ai è un personaggio frizzante e ben delineato che conquista subito la simpatia dei lettori.
Ma se la storia fosse tutta qui, difficilmente Video Girl Ai avrebbe ottenuto tutta la fama che la ricopre: l'alchimia è ben altra, e diviene evidente solo con il progredire della narrazione (superati alcuni tragici passaggi a vuoto, come la parentesi superomistica rappresentata da Video Girl Mai), quando il tono diviene più raccolto e vibrante fino al gran finale epico-romantico che non può non rimanere inciso per lungo tempo nell'anima di chi legge, quasi un appagamento dovuto, un'immersione nella pura retorica sentimentale, molto ben costruita e soprattutto fedele al suo scopo  (coerenza che Katsura perderà presto per strada, concedendosi con troppa presunzione alle sue piccole manie).

In definitiva, un capolavoro del fumetto per adolescenti, che in quanto tale travalica i suoi stessi limiti per divenire apologo universale sull'amore, un racconto di rara intensità capace di scuotere anche gli spiriti più disincantati e i sentimenti più intorpiditi, e di farsi perdonare tutti i difetti e gli errori di percorso, non ultimo un certo quasi inevitabile maschilismo di fondo.


Gli altri giudizi

Cosa ne pensano gli altri IAFers? Ecco una raccolta di commenti supplementari su quest'opera.


L'autore

Volete saperne di più su Masakazu Katsura? Eccovi una biobibliografia accurata e un commento al suo stile tratto direttamente dal newsgroup.


Se vi è piaciuto provate anche ...

Orange Road (Kimagure Orange Road, 1984) di Izumi Matsumoto (Star Comics, 25 numeri).
L'altra grande opera sui sentimenti adolescenziali, un classico triangolo che sembra eterno sullo sfondo della lotta tra la necessità di divenire adulti e il desiderio di rimanere immobili nella meravigliosa estate dei sedici anni.
Una love comedy dagli ampi risvolti nascosti sotto una rigida struttura narrativa, e che presenta fra l'altro gli archetipi dei protagonisti di Video Girl Ai e la stessa mescolanza di fantastico e quotidiano.

Rough (id., 1987) di Mitsuru Adachi (Star Comics, 14 numeri).
Il capolavoro assoluto del maestro dell'universo adolescenziale. Uno spaccato realistico della vita di alcuni giovani liceali, tra molto sport e la nascita delle prime pulsioni sentimentali. Narrativamente e registicamente perfetto, raggiunge le stesse vette di coinvolgimento di Video Girl Ai, e talvolta le supera. Sicuramente lo supera in verismo e perfezione stilistica.

Oh, mia dea! (Ah, megamisama!, 1989) di Kosuke Fujishima (Star Comics, in pubblicazione).
Il punto di partenza per l'ispirazione di Video Girl Ai: la creatura che viene a consolare l'adolescente protagonista è qui una vera e propria dea (contattata telefonicamente!) anziché una ragazza del video, ma il risultato è lo stesso. Atmosfera più romantica e zuccherosa, tuttavia, e meno concessioni all'azione o al dramma.

Marmalade Boy (id., 1992) di Wataru Yoshizumi (Planet Manga, 16 numeri in pubblicazione).
Problemi di cuore tipicamente adolescenziali per uno shoojo manga particolarmente capace di ritrarre i sentimenti dei protagonisti e la loro quotidiana lotta con i propri affetti incerti e mutevoli, tra compagni di liceo e coinquilini forzati. Molto fresco e poco retorico, ha nella sua enorme schiettezza narrativa la sua arma principale.

Alla lontana:
Maison Ikkoku (id., 1980) di Rumiko Takahashi (Star Comics, in pubblicazione).
Non più adolescenti o liceali, i protagonisti dell'opera più matura della celebre autrice di Lamù e Ranma 1/2 sono gli inquilini di un vecchio condominio alla periferia di Tokyo, la giovane vedova che l'amministra e uno studente universitario che si è innamorato di lei. La loro vita scorrerà davanti agli occhi del lettore, stagione dopo stagione.
Il più grande ritratto della commedia esistenziale che ci abbia dato il fumetto giapponese.

E infine, nel nome della Prospettiva Globale:
Strangers in Paradise (id., 1993) di Terry Moore (Macchia Nera, volumi in pubblicazione).
Due ragazze e il loro percorso sentimentale ed esistenziale, tra trascorsi drammatici e un presente vissuto alla giornata come una nuova scoperta quotidiana. A tratti divertente pochade, a tratti malinconico e intenso ritratto di due personaggi estremamente realistici ed empatici in ogni loro aspetto.


Citazioni

Il cuore sembra scoppiarmi nel petto!! Finalmente...

Quella notte il cielo sembrava voler piangere.

Ora lo so, il suo cuore non ha nè stufe nè abiti pesanti...

Anche se sei qui non riesco ad avvicinarmi a te. Anche se mi sei accanto mi sembra di essere dalla parte opposta dell'universo. Neppure se strillassi come un bambino o tacessi come una statua di pietra penso che riuscirei ad avvicinarti. Anche se tu sei qui...

Ma allora... perchè mi fa tanto male il cuore?!

Forse ti farebbe bene piangere...

Kokoro divenne... ...un essere umano.

(Ehi, che fate? State piangendo? Sniff... io no... è che mi è entrata una bruschetta in un occhio...).


Curiosità

I fattori di ispirazione cui Katsura ha attinto durante la stesura di Video Girl Ai sono molteplici. Come spesso accade, in un'opera così lunga sono confluiti molti degli interessi dell'autore, a cominciare dai famigerati supereroi, rievocati già a partire dai costumi dall'insolita foggia indossati dalle Video Girl (in particolare dalla più combattiva e superomistica Mai).
Alcune apparizioni sono però riconoscibili più di altre. Ad esempio, il film a cui assiste Yota nell'episodio 5 (a pag. 126 del numero 1) presenta una parodia baseballistica di Batman (un vero mito katsuriano) che ricorda da vicino la storia breve Batti-Man (Bat-Man, da What The ... ?! n.3, Marvel Comics 1988), opera addirittura di Peter David e Todd McFarlane e vista in Italia su Star Magazine n.11.
Ancora una citazione da comics si può riscontrare nella dimensione del creatore delle Video Girl, popolata da rocce appuntite fluttuanti in un astratto nulla, che richiama vagamente la dimensione dei creatori di universi Mastro Ordine e Lord Caos nota ai marveliani lettori di Silver Surfer.
Se queste rievocazioni sono parzialmente discutibili, innegabile è l'immagine di Ai in bikini e pugnale nell'episodio 42 (a pag. 44 del numero 7), fotocopia della celebre Bond-girl interpretata da Ursula Andress nel film Agente 007 – Licenza di uccidere (Dr. No, 1962) di Terence Young.
Molto più aleatorio è il legame con un film di Peter Yates intitolato John e Mary (John and Mary, 1969), in cui si ritrovano tuttavia gli stessi tipi di insistiti monologhi interiori di cui Katsura fa ampio uso, e in particolare la contrapposizione dei pensieri dei due protagonisti, che per tutta la durata della pellicola si interrogano tra sé e sé sulle possibili conseguenze delle loro azioni, sui loro sentimenti e sul significato del loro incontro amoroso.
Sul versante fumettistico si possono individuare altre fonti di idee, da un vago riferimento al tezukiano Astroboy (ovvero Tetsuwan Atom) nella storia di Kokoro, ad almeno una o due battute o situazioni alla Dr. Slump & Arale (il cui autore Akira Toriyama, amico di Katsura di vecchia data, l'aveva a sua volta citato tra le pagine del suo manga), alla forma dei meccanismi usati dal creatore delle Video Girl, fortemente ispirati alla grafica di Masamune Shirow.
Da segnalare infine un'altra ragazza uscita dal video, e per giunta ancora più esplosiva di Ai: la demonessa Mefisto Dance del nagaianoHanappe Bazooka, come mostrato dal dissacrante OAV diretto nel 1988 da Kazuhiko Ikegami.




E, per finire, una piccola ed affettuosa parodia:

VIDEO GIRL FREUD


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