Frank McConnell nella prefazione di The Sandman: Book of Dreams. "I sogni sono storie - tutte le storie sono diverse e portano a cose diverse. Ma tutte le storie sono pur sempre delle storie". "Essere consapevoli di tutto, significa essere consapevoli del tempo, e della direzione del tempo: del Destino. E conoscere questo significa conoscere che il tempo deve fermarsi: immaginare la Morte. Fronteggiare la certezza della Morte, implica Sognare, immaginare paradisi che possono non esistere: La morte è la madre di tutte le bellezze', scrisse Wallace Stevens. E tutti i sogni, tutti i miti, tutte le strutture che lanciamo fra noi e il caos, solo perchè sono delle cose che noi ci costruiamo, devono inevitabilmente essere Distrutte, prima o poi. E noi ci volgiamo, disperati nella nostra perdita, alla fragile ma deliziosa gioia del momento: noi Desideriamo. Il Desiderio è, ovviamente, la speranza di una sostituzione impossibile nella vera natura delle cose, un piacere infinito; quindi desiderare significa già Disperarsi, realizzare che la cosa che noi vorremmo a tutti i costi avere è solo, dopo tutto, il Delirio della nostra autodelusione mortale, che il mondo è grande abbastanza per soddisfare la mente. E così ritorniamo a nuove storie, a Sognare". "Queste sono grandi storie, e siamo fortunati ad averle. Per leggerle Ora, e magari anche Dopo, quando abbiamo bisogno di quello che solo una buona storia ha il potere di darci: portarci via in mondi che non sono mai esistiti, in compagnia di persone con cui vorremmo essere... o che grazie a Dio non ci siamo" - Stephen King, introduzione a "La Locanda alla Fine dei Mondi". "Una delle cose di base che si sviluppano e vanno avanti nella saga di Sandman, è la dicotomia maschio/femmina, la frizione maschio/femmina e la differenza nel modo di essere nel mondo degli uomini e delle donne. Mi piace scrivere di donne. Mi sembra che le donne siano molto più sensibili degli uomini, e a me piacciono le persone sensibili. Death è un milione di volte più sensitbile di Dream stesso." - Neil Gaiman "Il Sandman di Neil Gaiman ha la caratteristica, fra l'altro, di recuperare il vecchio trucco ma carino di rendere la Morte, almeno nel lungo periodo, qualcosa per cui morire. [...] Leggere Sandman significa leggere qualcosa di più di un nuovo fumetto immaginativo: significa leggere una potente nuova letteratura, rinfrescata dalla presenza di miti senza tempo." - Mikal Gilmore, Rolling Stone "Il Sogno non è una rivelazione. Se un sogno permette al sognatore di ricevere della luce da sè stesso, non è la persona con gli occhi chiusi che fa la scoperta ma quella con gli occhi aperti, abbastanza capace di mettere in relazione i pensieri. Il Sogno, un miraggio scintillante circondato da ombre, è essenzialmente poesia." - Micheal Leiris (1901-1990) Queste sono le due versioni di un simpaticissimo aneddoto raccontato da Alan Moore e da Gaiman stesso: Neil Gaiman: "Ero andato a trovare Alan Moore e mentre stavamo cenando in un ristorante, Alan ha iniziato a descrivere in modo molto circostanziato una scena del suo ultimo lavoro From Hell che riguardava il taglio e la rimozione di una parte di intestini di una donna. C'è stato un momento in cui ho sentito che se ne avessi ascoltato un altro po', sarei stato veramente male. Quindi dissi: 'Mi dispiace, esco un attimo a prendere una boccata d'aria fresca' e mi sono seduto sul marciapiede fuori dal ristorante; una vecchia signora venne verso di me e iniziò a parlarmi convinta che fossi un barbone. Le dissi che non lo ero e quindi lei inizio a raccontarmi la storia della sua vita: era una bella e giovane ballerina e tutte le cose che le successero quando era giovane. Poi decise che doveva predirmi il futuro. Ha unito il suo mignolo al mio ha fatto degli strani cerchi e ha iniziato a parlare. Ha iniziato in modo calmo ma diventava sempre più spaventata mano a mano che procedeva. "Oh no, sei stato ferito caro, sei stato molto ferito da una donna. Oh no, non posso dirti nient'altro. Oh caro..." e quando Alan è uscito per vedere come stavo lei scappò via abbastanza spaventata. Deve aver lasciato una grossa impressione su di me, poiché alla fine usai la scena del dito nella scena della zingara nella caccia, e ho anche usato il pezzo di essere scambiato per un barbone per iniziare il racconto Neverwhere." |