Titolo originale: Outlanders (tr. lett. "Quelli che vengono da fuori" e, per estensione, "Quelli dall'aspetto bizzarro").
Provenienza: Giappone.
Pubblicazione originale: serializzato in 33 episodi da 39 pagine sulla rivista Comicomi a partire dal 1984. Poi raccolto in 8 volumetti di lusso a partire dal 1991 (e in seguito anche in 2 enormi trade paperback da 700 pagine l'uno). La Dark Horse l'ha inoltre importato in USA a partire dal dicembre del 1988, pubblicandolo in 33 fascicoli in collaborazione con lo Studio Proteus. B/N.
Edizione italiana: 12 volumi (formato 16x24 cm, 128 pp.) editi dalla Granata Press sui nn.1-12 del trimestrale Mangazine Speciale (dall'estate 1992 alla primavera 1995). Traduzioni (dall'edizione americana): Monica Garuti. Lettering: Claudia Cangini.
Reperibilità: Difficile, essendo materiale pubblicato da una casa editrice ormai fallita. E' ancora però possibile reperirlo alle fiere o nelle fumetterie più fornite, dove di solito si potrà trovare la collezione completa venduta in blocco.
Prezzo: ogni volume veniva all'epoca venduto a L. 6.000, ma i prezzi del materiale Granata oscillano di solito fino al doppio del prezzo di copertina. Un prezzo complessivo indicativo si aggira facilmente sulle 100.000 lire.


La storia
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Tetsuya Wakatsuki, giovane fotoreporter di un settimanale di Tokyo, assiste insieme a milioni di concittadini ad una vera e propria invasione aliena: enormi astronavi dall'aspetto biomeccanico entrano nell'atmosfera terrestre e cominciano a seminare la devastazione per le strade. Aggirandosi fra le macerie, Tetsuya si imbatte in una guerriera aliena impegnata nello scontro con gli inadeguati soldati terrestri: la bionda e sexy Kahm, principessa aliena dell'Impero Santovasku, immane superpotenza galattica che reclama la Terra come pianeta natale della sua stirpe e accusa gli umani di averne invaso il sacro suolo.

Per la bella e agguerrita principessina e lo spaesato fotografo è l'inizio di un rapporto burrascoso, che partendo dapprincipio su basi ostili (dopotutto i due sono nemici in una guerra galattica), sfocia presto in passione, per poi saldarsi col tempo (e con la conoscenza più approfondita, dovuta alle vicissitudini comuni che li vedranno fianco a fianco) in un legame profondo.

Tetsuya accompagnerà così Kahm in giro per la galassia, nel tentativo di aiutare la ribelle figlia dell'Imperatore, che ha ormai ripudiato del tutto i legami con l'autorità imperiale ed è stata anzi dichiarata fuorilegge, ad affrancarsi dalla severa autorità paterna e a salvare la stessa Terra.

Durante il viaggio, molti altri pittoreschi personaggi si uniranno via via, dalla sensuale Battia dai tratti felini, amica-balia di Kahm e Ufficiale Imperiale d'alto rango, a Geobaldi, bellicoso uomo-orso e Generale di un distaccamento dell'esercito coloniale inviato sulla Terra (una sorta di legionari ben temprati e pronti a tutto, anche alla ribellione), a Raisa, una ragazza tedesca che si innamorerà a sua volta di Tetsuya, ad Aki Okazawa, la caporedattrice del giornale dove Tetsuya lavorava (che verrà sfruttata dal Grande Capo Neo, il misterioso alleato-sovrano della Terra dotato di incredibili poteri mistici, il quale farà risvegliare in lei l'antica strega Jihler, custode di un potere immenso e decisivo), fino alla ciurma di Nuba della nave di Kahm, nanerottoli squamosi deportati da un pianeta periferico.

Tra avventure e colpi di scena, lo scontro tra la Terra e l'Impero Galattico procederà sullo sfondo delle vicende di Tetsuya e Kahm, fino a quando il Generale Togo, capo delle milizie terrestri unite, non deciderà di usare l'arma segreta finale...


Le note

Manga che mescola abilmente avventura, comicità, romanticismo e dramma, Outlanders è il primo lavoro importante di Manabe e quello che gli assicurerà il lancio a livello internazionale.

Gli spettacolari disegni che ritraggono le varie navi da guerra Santovasku, il cui design si ispira decisamente alle illustrazioni di H.R. Giger, sono merito anche degli altri due componenti dell'allora ancor piccolo Studio Katsudon (che deve il suo nome ad un piatto a base di carne di maiale di cui Johji è particolarmente ghiotto): Masahiko Yamashita (che "interpreta" anche il ruolo di un personaggio nel manga, mentre l'intero trio compare e recita fra gli invitati ad una festa) e Hiroyuki Hirayama, i quali impreziosiscono il tratto preciso di Manabe con i loro inchiostri e retini.

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Se dal punto di vista del design fantascientifico il lavoro di Manabe risulta comunque molto originale (tra citazioni e rielaborazioni di molta fantascienza cinematografica, da Star Wars ad Alien), il character design è tuttavia improntato al tipico stile in voga negli '80 e riconducibile alle commedie romantiche di Rumiko Takahashi (sebbene anche qui la rivisitazione sia notevole).

Ma il punto di forza dello stile manabiano, il particolare che lo rende riconoscibile a prima vista, è lo straordinario progetto grafico globale, che recupera ispirazione da svariate direzioni per restituire l'immagine affascinante di un universo pittoresco (e quasi del tutto intercambiabile tra una sua opera e l'altra, tanto che alcuni personaggi si esibiranno in divertenti comparsate in altri fumetti), fatto di furry creatures (le "creature pelose" alla Chewbacca), di mostruosi e variopinti alieni degni della taverna multirazziale di Mos Eisley o della corte di Jabba the Hutt, di enormi astronavi tecnorganiche dalle forme inusitate (spesso derivanti da incredibili metamorfosi di animali reali, dai granchi ai pesci rossi), di atmosfere da western di frontiera e di grande accuratezza nelle descrizioni degli immancabili eserciti imperiali, delle loro divise e dei loro mezzi da combattimento. E soprattutto di quelle che sono state definite "beautiful girls with sword", e che costituiscono il vero fulcro della narrazione e del design manabiano: praticamente ogni sua opera ruota intorno alla figura di una bellissima ragazza dal carattere ribelle e dal temperamento guerriero (il più delle volte manifestato per mezzo di una pesante spada, come avviene per Kahm), derivante dal grande apprezzamento di Manabe per il personaggio di Kei delle Dirty Pair.

All'interno dei volumi Granata sono inserite inoltre alcune storie brevi ambientate nell'universo di Outlanders, alcune delle quali strettamente collegate alle vicende principali del fumetto, incluso un bellissimo epilogo ulteriore, posto come definitivo finale della saga. Nell'ordine sono:

Passeggeri!! (Passengers, su Mangazine Speciale n.2, 20 pagine): una studentessa di Tokyo e il suo boy-friend fanno da ciceroni a un assortito gruppo di alieni in visita (tra i quali spiccano alcune "facce conosciute"…). Una storiella caratterizzata da un forte sapore alla Urusei Yatsura.

Frontiera (Frontier, su Mangazine Speciale n.3, 20 pagine): sul pianeta Ekoda II (un luogo culto dell'universo manabiano, il cui nome proviene da un quartiere di Tokyo), una ragazza ribelle e trafficona e uno spaesato mercante Nuba condividono una rocambolesca avventura a base di inganni e bluff.

Il nostro piccolo laboratorio felice (Our Happy Little Workshop, su Mangazine Speciale n.7): consueto ma particolarmente salace siparietto sui problemi interni dello Studio, disegnato da Masako Yamashita.

La chiave di Graciale (The Key of Graciale, su Mangazine Speciale n.12, 38 pagine): un'avventura di Kahm situata in un periodo antecedente a quello della storia di Outlanders. Accompagnata dai fidi servitori Nuba, la nostra risoluta e scatenata principessina se la dovrà vedere con un necromante alla ricerca della chiave per aprire le porte dell'aldilà.

La rovina di Battia (su Mangazine Speciale n.12, 24 pagine): il prologo ideale agli avvenimenti del primo episodio. Battia viene inviata dall'imperatore alla ricerca della sempre più ribelle Kahm, scappata di casa dopo che il padre le aveva combinato un matrimonio a lei sgradito. Tra un incontro con Geobaldi e un paio di battaglia, la nostra determinata protagonista riuscirà infine a ritrovare la pestifera principessa… e a sculacciarla per benino!

Epilogo (su Mangazine Speciale n.12, 24 pagine): uno struggente finale aggiuntivo. Sul pianeta Ekoda il giorno dell'anno più amato è quello in cui si celebra la festa di Melfon, quando "quelli quaggiù sulla terra possono incontrare gli spiriti che sono andati avanti…". Assolutamente impossibile non commuoversi.

Manabe progetta da anni un sequel ad Outlanders, ma, malgrado il clamoroso successo che l'opera ha raccolto in tutto il mondo (avviando in USA un proficuo rapporto tra l'autore e la casa editrice Dark Horse, che ha in seguito tradotto vari altri suoi fumetti, tra cui gli stessi Caravan Kidd e Drakuun giunti in seguito anche da noi), non vi ha ancora messo mano.

Dal fumetto di Outlanders è stato realizzato anche un singolo OAV di 50 minuti, diretto da Katsuhisa Yamada nel 1986.


Il Giudizio

Innanzitutto, premetto che ciò che vi conviene fare a questo punto è andare a leggervi Outlanders: vi sorprenderà ed emozionerà maggiormente senza conoscere i miei commenti (malgrado questi non siano in nessun modo considerabili alla stregua di spoilers).

Outlanders è una storia di amore e guerra. Molto amore e molta guerra. Un mix unico di comico e tragico, una storia vibrante che ha la rara grazia di non perdere mai il suo ritmo serrato e di elevarsi anzi da un tono classico di avventura scanzonata alle vette più impensate del pathos.

La verità è che se il comico, dopo aver detto le sue battute e raccolto i suoi applausi, guarda verso il cielo stellato e una lacrima gli riga il volto, ciò sarà molto più toccante di mille retorici monologhi da eroe tragico. Perché commedia e tragedia si fondono in tutte le cose e nella vita, e l'una e l'altra sono spesso inscindibili. Così è Outlanders: se a prima vista quella ragazzina in corna e bikini, principessa aliena sbarcata sulla Terra al seguito dei suoi bizzarri compatrioti, potrebbe facilmente essere scambiata per una copia-carbone della più nota Lamù di Rumiko Takahashi, presto ci si accorge che non sono solo le corna più arcuate a differenziarla, e che Lamù non possiede nemmeno la metà della profondità che, incredibilmente, Manabe è riuscito a infondere in un simile, scontato personaggio. E il suo "tesoruccio" Tetsuya non è per nulla un Ataru immobile nelle sue posizioni, ma una persona inesperta che si trova a dover affrontare qualcosa di più grande di lui (cosa che in certe occasioni lo avvicina molto all'Arthur Dent della Guida Galattica per gli Autostoppisti), e che lungo la strada imparerà tanto a conoscere la vita quanto a capire i suoi desideri.

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Tutte le gag, tutta l'azione sfrenata, tutti gli stravaganti personaggi che sembrano usciti da una taverna di Guerre Stellari (film che certo Manabe ha amato molto), tutte le panoramiche mozzafiato sulle flotte spiegate e sulle catastrofiche scene di distruzione, non finiscono per esaurirsi in se stesse. Al di là di questo, i personaggi, calati in una storia comunque complessa e ben articolata che vive di stacchi e continui cambi di scena più che di una focalizzazione continua sui due protagonisti, sono in grado di provare sentimenti e trasmetterli con facilità al lettore. Di vivere le loro avventure in maniera epica senza risultare sopra le righe. Di coinvolgere come pochi con la loro caratterizzazione a tutto tondo. Di stupire quando il dramma irrompe a togliere il sorriso, sconcertando chi credeva di sapere cosa avesse di fronte.

Alla fine di Outlanders, quando le risate e le esplosioni saranno state stemperate in lacrime di commozione, ci si sentirà appagati di scoprire quanto le une sono legate alle altre da un filo inestricabile. Il che è più di quanto si possa chiedere a un fumetto "leggero" come questo...


L'Autore: Johji Manabe

Se vi è piaciuto provate anche ...

Lamù (Urusei Yatsura, 1978) di Rumiko Takahashi (Star Comics, in pubblicazione) Sicuramente il fumetto che ha ispirato Manabe per una parte fondamentale della sua creazione; un punto di partenza da cui ha però saputo staccarsi per andare oltre. Ma lo spirito di Lamù è comunque in buona misura rintracciabile in certi momenti di Outlanders, e la lettura della saga dell'ALTRA piccola aliena con le corna, con il suo carico di umorismo surreale e scoppiettante, può riservare comunque sorprese.

2001 Nights (id., 1984-86) di Yukinobu Hoshino (Granata Press, 6 volumi) Un capolavoro di fantascienza pura, fatta di uno spazio profondo e intenso, capace di veicolare malinconiche e inquietanti domande sul futuro dell'Uomo quali solo le più grandi opere hanno saputo fare nella storia. Lontano dagli stilemi grafici tipici dei manga, il fumetto di Hoshino travalica i confini nazionalistici per proiettarsi nell'olimpo dei classici della letteratura disegnata. Outlanders respira a sua volta certe stesse atmosfere, situandosi incredibilmente a metà strada tra l'algida raffinatezza di un 2001 Nights e la spontanea solarità di un Lamù, quasi come testimoniasse l'irrompere del brio spensierato del secondo nell'universo rarefatto e poetico del primo. Kahm è una Lamù che si è resa conto che le cose non si rimettono sempre a posto all'inizio dell'episodio successivo. E il cui Beautiful Dream si troverà a pagare il suo drammatico tributo alla Realtà.

Caravan Kidd (id., 1992) di Johji Manabe (Comic Art, 10 numeri) Ancora Manabe, ancora una beautiful girl e una lotta contro l'autorità tirannica di un Impero oppressivo. Questa volta non c'è alcun legame con la Terra e il tutto si svolge in una galassia lontana lontana. Ma è anche tutto un po' più fiacco, la struttura ad episodi autoconclusivi è limitante, la sceneggiatura risulta meno brillante e non priva di momenti incoerenti e il finale assolutamente non all'altezza. Tuttavia, dopo Outlanders, il desiderio di averne ancora è tale che non può rimanere insoddisfatto a lungo. E allora, seppur con un po' di amarezza, si può gustare anche quest'opera minore. (In sostanza NON E' come leggere DNA˛ dopo aver letto Video Girl Ai! Altrimenti non lo consiglierei di certo!).

Drakuun (id., 1988) di Johji Manabe (Planet Manga, in pubblicazione) Un breve manga di Manabe (in originale raccolto in un singolo tankobon), da noi serializzato tra le due edizioni della rivista Manga! La beautiful girl di turno è di nuovo una principessa che si contrappone coraggiosamente contro uno spietato imperatore tiranno. Il multiforme universo manabiano si stende nuovamente davanti a noi, pronto a meravigliarci e sorprenderci con i suoi mirabolanti scenari e i suoi vividi e suggestivi personaggi.


Citazioni

Tutti i mostri dei film e dei fumetti diventano realtà...

La Terra... Non è un pianeta tanto brutto quando lo si guarda da qui...

Non mi importa niente di vincere o perdere ma stai certa che mi piace combattere! Abbastanza per lasciarci la pelle!

Bastardi... Vi strapperò i vostri dannati cuori per questo!

Credo che quando voi bambini vi avventurerete nello spazio, non sarà per qualche guerra. Sarà per farvi nuovi amici nella galassia. Non vedo l'ora che voi bambini mettiate piede tra le stelle.



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