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Curiosità: Le case stregate

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cover.gif (20437 byte) E' difficile scovare nella letteratura gotica moderna qualche topos meno sfruttato, e tuttavia la Casa Stregata riesce sempre e comunque ad affascinare....
Ne sono state date interpretazioni innumerevoli, da quella puramente splatter (con venature umoristiche) come i due film di Sam Raimi "La casa" (Evil Dead, 1982) e "La casa 2" (Evil Dead 2, 1987), a quelle più classicamente horror come il romanzo di Richard Matheson "La casa d'inferno".
Ma per essere sinceri quelle che ritengo più affascinanti e che mi appassionano di più sono le interpretazioni introspettive, in cui il lettore viene lentamente ma inesorabilmente avvolto da una sensazione di opprimente follia e di impotenza nei confronti della realtà esterna.

I maestri in questo genere possono facilmente essere individuati in H.P. Lovecraft ed Henry James, due autori fondamentalmente diversi ma tuttavia capaci di intrappolare il lettore in dimensioni oniriche a loro modo intriganti, ma sempre angoscianti.
I loro personaggi non sono mai sicuri fino alla fine della natura del pericolo che incombe su di loro, ma sanno che quel pericolo esiste ed è tanto più grande della loro comprensione che l'unico modo per evitare la follia è cercare di ridurlo alla razionalità.

Ne "Il giro di vite" di James, l'orrore è strisciante, non palese, e tuttavia pregna di sé ogni singola pagina, in maniera sempre più evidente man mano che ci si avvicina alla fine. Lo scrittore è abile nel lasciare il lettore in bilico tra la convinzione che in fondo si tratti soltanto di un romanzo psicologico e il dubbio (sempre più pressante) che in realtà la follia sia il segno di qualche oscura presenza...

Allo stesso modo, Lovecraft cerca di nascondere il pericolo alla vista del lettore, raramente lo fa apparire completamente, raramente lo mostra chiaramente: troppo grande il terrore che provocherebbe, troppo terribile la consapevolezza della propria impotenza.
E allora l'orrore pulsa nelle pareti delle vecchie case di Providence, fa capolino dai lucernai dei sottotetti oscuri, dove strani rituali si compiono ogni notte...
Coloro che si avvicinano a questo universo fatto di presenze misteriose ed esseri che strisciano silenziosi e affamati, di libri maledetti e formule che evocano grandi e crudeli divinità, ne vengono irrimediabilmente risucchiati. La follia è l'unica conclusione possibile alle loro vicende, e questo particolare è significativo, poiché il più delle volte i racconti di Lovecraft sono narrati in prima persona dai protagonisti, magari in brevi pause di lucidità. Nasce allora il dubbio: possiamo credere ad un orrore così grande? O è più facile pensare che siano solo farneticazioni di un folle?
Decisamente a volte è più facile nascondersi dietro lo schermo della pazzia, anziché credere ad una realtà così spaventosa.

In questo senso sono dei veri capolavori anche opere come "Julia" di Peter Straub o "Il Diario di Edith" di Patricia Highsmith.
Nel primo il tema della Casa Stregata viene modificato fin quasi a scomparire. Gli spiriti ci sono? O sono solo l'invenzione di una mente fragile e sconvolta come quella di Julia? Qual è la realtà dovranno deciderlo i lettori.
Che sia quella che vive la protagonista nelle sue notti insonni, nelle sue visioni, oppure quella dei vicini di Julia, che liquidano tutto riferendolo alla follia di una donna emotivamente instabile. Insomma, la Casa Stregata non è più reale, materiale, ma è dentro l'individuo, nella sua testa, nelle sue emozioni e nelle sue percezioni.
Ancora più evidente è questa rottura con i classici del genere ne "Il diario di Edith". La Highsmith proietta il lettore nel mondo cupo e misterioso delle ossessioni della protagonista. Ma se ne accorgerà lentamente. Non potrà riconoscere i sintomi della follia se non quando essi diventeranno palesi e si materializzeranno in tutta la loro angosciante verità.

Anche questi sono fantasmi.
Anche queste presenze stregano l'esistenza di un individuo: alla fine è evidente che la Casa Stregata siamo noi che proiettiamo intorno a noi stessi le nostre ossessioni e i nostri segreti più inconfessabili.



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